Perché ci chiamiamo Italiani?

Abballati, Abballati:
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Facciamo un po’ di storia con una semplice curiosità. 

Vi siete mai chiesti perché ci chiamiamo Italiani?

Ecco, per raccontarvi il meglio delle tradizioni italiane, dal Nord al Sud, dobbiamo necessariamente partire dalle origini che hanno dato il nome alla patria del Belcanto e del Buon Gusto.

Il nome Italia ha origine dalla Magna Grecia. Siamo nel 600 a.C. e le prime colonizzazioni da parte dei greci iniziarono nella zona dell’odierna Catanzaro, in Calabria. 

I Greci rimasero colpiti dal fatto che le popolazioni autoctone di quelle terre, adoravano il simulacro di un vitello che in greco antico veniva chiamato “italoi”. 

Poiché nell’antica Grecia era proibito macellare vitelli, mucche, buoi, pecore e anche capre che servivano come forza lavoro e fonte di alimenti, rimasero colpiti dal fatto che in quelle zone dell’attuale Calabria e Puglia si mangiava abbondantemente la carne di vitello. 

Mangiatori di vitello, in antico greco, si diceva “italioi”.

I greci diedero quindi il nome di “italioi” a quell’antica popolazione. Il nome si trasformò in seguito in italiani e Italia.

Associamo ora una musica.

Proprio da quelle terre Vi presentiamo “Abballati, abballati” che è’ una famosa tarantella presente in tutto il meridione. Molte sono le sue versioni, ma quella più famosa è associata alla Viddanedda di Reggio Calabria. Si pensa che abbia proprio origini greche visto che questa tarantella è prevalente nella zona calabrese ellenofona.

L’isola ellenofona di Calabria è situata intorno ai monti Bova a sud del Parco dell’Aspromonte. Qui, da circa 2000 persone, viene ancora parlato un dialetto chiamato “Greco di Calabria”, una parlata che si presume si sia mantenuta dai tempi della Magna Grecia.

La versione della canzone che vi proponiamo è una versione lirica, quella portata al successo dal famoso tenore Roberto Alagna che venne eseguita a Parigi nel 2008.

Un abbraccio/ a big Hug

Marcus Dardi

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